Sulla base dell’analisi dei dati provvisori rilevati dall’INAIL al 31 dicembre 2019, l’andamento infortunistico risulta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, con un lieve incremento dell’incidenza degli infortuni in itinere. I casi di incidenti con conseguenze mortali sono stati, in valore assoluto 44 in meno, mentre sono aumentate del 2,9% le patologie di origine lavorativa denunciate all’Istituto. Particolarmente virtuoso il settore industria, mentre si registra un aumento degli incidenti nelle aziende che svolgono attività agricole.
L’INAIL ha diffuso, in data 5 febbraio 2020, i dati sull’andamento di infortuni sul lavoro e malattie professionali nel 2019. Il numero complessivo degli infortuni occorsi, risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2018, mentre le denunce relative ad eventi che hanno causato il decesso del lavoratore sono diminuite da 1.133 a 1.089 (-3,9%). Le patologie lavoro-correlate denunciate all’Istituto sono state 61.310, 1.725 in più rispetto ai 12 mesi precedenti (+2,9%).
Distribuzione territoriale
Il maggior incremento del numero di infortuni si è registrato in Sardegna, Basilicata e Umbria, in particolare per gli eventi “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che sono passati da 98.446 a 100.905 (+2,5%).
L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce d’infortunio sul lavoro nel Nord-Ovest (+0,1%), nel Centro (+1,2%) e nelle Isole (+0,5%), e una diminuzione nel Nord-Est (-0,1%) e al Sud (-0,8%).
Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali spiccano Sardegna (+4,2%), Basilicata (+2,7%), Umbria (+2,2%) e Marche (+2,1%), mentre i decrementi maggiori sono quelli rilevati in Molise (-6,9%), Valle d’Aosta (-4,0%) e Abruzzo (-3,7%).
Incidenti mortali
La riduzione delle denunce di casi mortali riguarda invece quasi esclusivamente quelli occorsi “in itinere”, che nel 2019 sono stati 41 in meno rispetto all’anno precedente (da 347 a 306), mentre quelli avvenuti “in occasione di lavoro” sono stati 783, soltanto tre in meno rispetto ai 786 denunciati nei 12 mesi precedenti.
Sono aumentati, in particolare, gli “incidenti plurimi”, che causano la morte di almeno due lavoratori, che per loro natura ed entità possono influenzare l’andamento del trend infortunistico. I 24 incidenti plurimi avvenuti tra gennaio e dicembre del 2018, infatti, hanno causato 82 vittime, quasi il doppio dei 44 lavoratori deceduti nei 19 incidenti plurimi avvenuti nel 2019.
Malattie professionali
Le denunce di malattia professionale nel 2019 sono aumentate, da 47.424 a 49.378 (+4,1%), solo nella gestione industria e servizi, in cui è concentrato l’80,6% delle patologie denunciate, mentre sono diminuite in agricoltura, da 11.491 a 11.294 (-1,7%), e nel Conto Stato, da 670 a 638 (-4,8%).
Le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (38.492 casi), del sistema nervoso (6.678, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (4.311) continuano a rappresentare, anche nel 2019, le prime tre patologie lavoro-correlate denunciate, seguite da quelle del sistema respiratorio (2.809) e dai tumori (2.458).